mercoledì 18 gennaio 2012

Mercoledì, 02 febbraio 2011 - L'attimo fuggente

Saranno trascorsi più di tre anni da quest'episodio ma la tragicità della situazione rimane intatta.

"Signora, può farmi un piacere, che sono un pò di fretta?"
"Dica pure"
"Niente, si tratta di una cosa molto semplice: tra TRE MINUTI può andare al generale fuori in giardino e aprire la rotellina quando glielo dico. Ho già tirato su io la mattonella, lei deve solo aprire"
"Ok"

Purtroppo usando le corde vocali non esiste la possibilità di "maiuscolare", grassettare, sottolineare parole. Inutile dire che s'è precipitata fuori casa, m'ha urlato "Sono qui" ignorando che dopo il "Sì, va bene" la frase si concludeva con la piccolissima postilla "aspetti un attimo". L'urlo tarzanico immediatamente successivo, che ha rotto parecchie pennine dei sismografi circostanti, l'ha catapultata in cucina dove con una dose di coraggio che avrebbe lasciato di stucco pure John Rambo è riuscita a chiedermi se mi ero per caso bagnato. Bagnato? BAGNATO? BA-GNA-TO? B-A-G-N-A-T-O? Parevo uno che aveva appena fatto andata e ritorno da Palos a San Salvador, altro che bagnato.

"Signora, se vuole darmi anche uno shampoo"
"Non le manca mai il senso dell'umorismo"
(pensiero: "Quell'espressione beota te la leverei a badilate di taglio"), sorrido: "Eh, già!"

Accortasi del fatto che forse aveva commesso un piccolo errore di valutazione, mi propone di indossare i vestiti del figlio "che poi me li riporta quando passa di qui". Il figlio ha 14 anni e a vedere i cenci che mi tira fuori, roba da fondo di cuccia del cane, sarà alto un metro e un barattolo e peserà trenta chili. "E in questi momenti che rimpiango il divorzio", mi dice. Abbozzo, mi tiro dei calci in faccia per cercare di risollevare un morale che non era sotto i tacchi ma tra le fondamenta della casa.

(pensiero: "Ma prova a chiederti perchè t'ha smollata...") "Signora, non si preoccupi" (pensiero: "Come faccio a presentarmi al prossimo cliente conciato così?")
"Beh, se non vuole i vestiti di mio figlio, andiamo fuori dieci minuti in giardino, c'è il sole, si asciuga"
"Uhm"
"Le posso offrire qualcosa da bere?"
(pensiero: "Sì, un bicchiere, anzi faccia un litro che voglio stare sul sicuro, di cicuta"): "No, no, che la vedo in difficoltà coi liquidi"
"Eheh"
(pensiero: "Eheh, fai ancora eheh e con quel pappagallo ti cavo tutto il cervello, neurone per neurone, che tanto non ci dovrei mettere troppo tempo"): "Eheh"

E così, a sessanta chilometri da casa, sto dieci minuti in un giardino sconosciuto, in posa da Cristo in croce, come un cormorano che si asciuga le ali.

D'altronde, ero di fretta...

2 commenti:

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  2. #1 02 Febbraio 2011 - 22:48

    Immagino anche la "tragicità" della situazione, perchè quando ti capita certa gente inizi a chiederti...ma una persona normale noo?!
    ^^ però leggendo il post mi hai fatto ridere più di qualche volta!

    un saluto!
    vi89
    #2 02 Febbraio 2011 - 23:36

    Ah ah ah mitico!

    Dave

    #3 03 Febbraio 2011 - 00:38

    Un genio!!! Amo già quella vecchietta
    ilnumero10

    #4 03 Febbraio 2011 - 11:16

    Gentile lei. Più devastante di un branco di locuste,ma gentile. Hai avuto la sfiga di incontrare la versione femminile di Mr.Bean. Grande sel control comunque, uno smadonnamento ci stava.

    condor

    #5 03 Febbraio 2011 - 11:44

    Ma metti insieme i fatti e riflettici. Ti bagna per farti spogliare. Siccome non ti spogli, ti offre di metterti sdraiato in giardino. Ti offre da bere.

    La casalingua sperava di essere finita in qualche filmetto erotico con idraulici... ;)
    un2006pessimo

    #6 03 Febbraio 2011 - 20:13

    Sfatiamo questa leggenda dell'idraulico da film porno. Anzi dedicherò uno dei prossimi post a sfatarla.

    firissimo

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