giovedì 30 maggio 2013

Mayflower


La gente si devONO lavare. So che sull'argomento sono un ripetitivo rompicoglioni, però giuro che anch'io ho un volto umano su queste cose. Ho lavorato per anni nei cantieri e, per non farmi mancare nulla, facevo volontariato in un centro assistenza migranti, per la maggior parte senzatetto oppure appena usciti da CIE oppure richiedenti asilo politico e qui sono a contatto quotidiano con indianini e pakistani che sembrano saltati fuori da una gamella di friggione. Qui potremmo aprire un'altra parentesi sui motivi per cui il friggione, piatto la cui notorietà fatica a varcare Porta Saragozza, non sia più conosciuto dei tortellini in brodo (di cappone, eh, di cappone) o delle tagliatelle (però se volete far incazzare un bulgnais consiglio di dire "spaghetti") al ragù, ma non divaghiamo.

BraDicamenDe e brevemenDe: c'è un ingegnere italiano che mi siede vicino almeno una mezzoretta (mezzorona) al giorno che presumo non si lavi da una settimana. Al momento fanno 34 gradi col 60% di umidità e dobbiamo ringraziare il fortissimo vento, quindi potete immaginare la media delle temperature, anche perché qui la minima non esiste. Non si scende sotto i 30 neanche a spingere. Siccome in quella fottuta mezzora mi è di fronte spostato sulla destra, quindi in posizione di tiro, talvolta mi chiede delle cose. L'altro giorno ha alzato l'infernale ascella per prendere una penna dalla mia postazione. Mi sono morte almeno tre milioni di cellule olfattive. A margine potrei aggiungere che questo è qui col figlio, che avrà 30 anni ed è la rappresentazione umana della tristezza di esistere. Io vorrei dirgli che la vita potrebbe essere un attimo più serena se consigliasse a suo babbo di lavarsi, ma per ora desisto.

Non vi dico nemmeno che se la mena in una maniera allucinante e magari si crede pure un bel fighino, vi dico olo che ieri ha commesso un errore. Io e la Vale, che lo schifa quanto me ma è meno paracula, parlavamo di cocktail e di quanto ci mancasse un cocktail ben fatto.
Lui, oltre a dimostrazioni di intelligenza di livello elevato del tipo

Io: "Quando ci ritrovavamo con la vecchia compagnia le serate iniziavano con almeno due Negroni".
C'è proprio bisogno di scrivere la sua intelligente e originalissima (era già vecchia "quanno l'omo inventò er cavallo") battutina?

saltava dentro nel discorso (L'Odio) dicendo la sua, per farsi passare a tutti i costi per viveur. Continuamente respinto con perdite, anche ricorrendo a trucchi di bassa cucina come quella di usare un linguaggio da gggiovini.
Finché dipinge: "E comunque voi ragazzi" - L'Odio parte seconda - "non vi capisco" - (pensiero: "Amico, ce ne faremo una ragione, però prima fatti una doccia") - "i liquori vanno bevuti così, lisci, perché mischiarli facendogli perdere forza?"
Vale: "Uh"
Io: "Uh"
Lui: "Io al massimo una sambuca con la mosca"
Vale, serissima: "Una sola? Ce ne vorrebbero almeno mille!!!"
Non so se l'abbia capita, in ogni caso sono andato in bagno. E avrei voluto morirci.

venerdì 24 maggio 2013

The game


Rubo dalla Pulcetta che a sua volta rubò in altri lidi. Gioco: funzione shuffle/random del MP3 e poi ridete.

COME TI SENTI OGGI? My generation - The Who / I hope I die before I get old!!! Un po' ci credo.

DOVE ARRIVERAI NELLA TUA VITA? Come piace a me - Pornoriviste / Ecco, amen

COME TI VEDONO I TUOI AMICI? Da te volim - Aleksandra Kovac / Meraviglia, meraviglia. A me lo chiedete?

TI SPOSERAI? People are strange - The Doors / A me lo vieni a dire che le persone sono strane? A me? Quelle che vogliono sposarsi, poi...

QUAL E’ LA CANZONE ADATTA AL TUO MIGLIOR AMICO? Sorry for party rocking - LMFAO / Con la Kikka non dovrò mai scusarmi di niente, figuriamoci per un "party rocking".

COM’E’ LA TUA VITA? Italia di merda - Cripple Bastards / Così, un titolo delicato e conciliante, come solo i Cripple sanno fare. In realtà mi manca dabbestia.

COM’E’ STATO IL TUO LICEO? Good vibrations - Beach Boys / Buone? Eccellenti. Lo auguro a tutti.

QUAL E’ LA TUA FILOSOFIA DI VITA? Hey Jude - The Beatles / Ci può stare, ci può stare.

QUAL E’ LA COSA PIU’ BELLA DEI TUOI AMICI? Crazy in love - Beyonce feat. Jay-Z / Ahahahahahahahah. Non l'avrei mai pensato, ma anche questo ci può stare. "Filippo, oh, Filippo, ma cosa stai guardando? Era dai tempi di Lourdes che non vedevo una persona essere così assorta guardandone un'altra!"

CHE HAI IN PROGRAMMA PER QUESTO WEEKEND? La mia vita senza te - Tre Allegri Ragazzi Morti / No. No. No. L'unica cosa giusta è "morti", come tutti i weekend sultanatici.

LA CANZONE PER DESCRIVERE I TUOI NONNI? Every breath you take - The Police / Vabbé, la canzone non c'entra una sega. Comunque sono tutti fantastici. Ci sto benissimo. Quando torno in Italia sono la prima tappa dopo il nido familiare.

COME TI VA LA VITA? Nobody's perfect - Jessie J / Sono fin troppo fortunato. Non lamentiamoci per niente.

CHE CANZONE VERRA’ SUONATA AL TUO FUNERALE? The Winner takes it all - Abba / Il problema è capire chi vince.

COME TI VEDE IL MONDO? How you remind me - Nickelback / Debbo dire che questa canzone pur piacendomi molto musicalmente, non l'ho mai capita fino in fondo a livello di testa e anche io tante volte non mi sento capito fino in fondo dal mondo. Non intendetela in maniera "tragica", pura constatazione, probabilmente anche abbastanza diffusa.

AVRAI UNA VITA FELICE? The Casbah - The Clash / Massì, una bella vita in una casbah, in Maghreb, coltivando datteri.

COSA PENSANO REALMENTE DI TE I TUOI AMICI? Wish you were - Pink Floyd / Non male, non male, ci sta.

LA GENTE, SEGRETAMENTE, TI BRAMA? Otherside - Red Hot Chili Peppers / L'importante è che non brami il mio otherside.

COME POSSO ESSERE FELICE? La Locomotiva - Francesco Guccini / Ecco sì, mi sembra un ottimo modo per essere felice. Piglio un treno e mi schianto contro un altro. Peccato che qui non ci siano ferrovie, se non in costruzione.

COSA FARAI DELLA TUA VITA? Seven Years of Letters - The Twilight Sad / Letters è il nomignolo con cui vengono definiti i report di fine turno troppo discorsivi. Così, mi andava di dirvelo. Detto questo, figlierò. Poi vedremo.

AVRAI DEI FIGLI? Il Mostro - Linea 77 / Ma grazie, GRAZIE. Che incoraggiante auspicio.

SE UN UOMO SU UN CAMION TI AVESSE OFFERTO UNA CARAMELLA, CHE AVRESTI FATTO? Polenta e Kebab - Punkreas / Ecco, lui la caramellina e io la polenta e il kebab. Uno scambio equo. Poi tanti bacini.

COSA PENSA DI TE TUA MAMMA? We are all we have - The Casualties / Che sia più scemo di Gasparri, più brutto di Jimmy il Fenomeno e più cattivo della Contessa di Bathory.

QUAL E’ IL TUO PIU’ GRANDE SEGRETO? Il Pescatore - Fabrizio De André / Io ai gendarmi non direi mai una sega. Ma questo non è un segreto.

QUAL E’ LA CANZONE DEL TUO PEGGIOR NEMICO? Infected - Bad Religion / Ahahahahahahah. L'ultimo album ai limiti della decenza dei Bad Religion. Da qui in poi la catastrofe. Comunque non ho nemici. Vi odio tutti.

COM’E’ LA TUA PERSONALITA’? Part of me - Katy Perry / Eh Katy, anch'io vorrei che tu fossi parte di me.

CHE CANZONE VERRA’ SUONATA AL TUO MATRIMONIO? Knockin' on Heaven's Door - Bob Dylan / Speriamo di bussarci a quella porta.

lunedì 20 maggio 2013

Londra, wolframio e stracciacazzi

Una delle qualità che punteggiano la mia perfezione, oltre ad un'infinita modestia, è quella di essere abbastanza accomodante nei rapporti umani. Io metto giù dei paletti al wolframio su pochi e specifici punti, poi su tutto il resto sono "vivi e fatti una padellata di cazzi tuoi, non sfrugugliare la gente su argomenti che vedi che preferisce non toccare, non impuntarti sulle cazzate, se puoi aiutare un altro, fallo senza tante pugnette, che gli eroi e i martiri son tutti morti giovani, e ricordati che tra una manciata di anni sarai nient'altro che polvere". E' un aspetto della mia personalità che talvolta viene malinteso e quasi mai viene compreso totalmente. A volte viene recepito come remissività. A quel punto però bastano due o tre ruggiti e gli incauti capiscono subito che se non sottolineo quello che faccio o faccio finta di non vedere quello che fanno altri non è dovuto al fatto che sono un imbecille ma semmai che non lo considero così dirimente da rischiare di avvelenare inutilmente il clima. Diciamo che le tre persone che l'hanno capito appieno, perché condividono questo aspetto nella loro personalità, sono la morosa, la Kikka e mio babbo, con cui vivo, ognuno a suo modo, un meraviglioso rapporto di "non detti", di simboli, di segni, perché per volersi bene più si riesce a togliere, meno parole ci si dicono, meglio è. L'amore, l'affetto, il sentimento esistono in quanto tali e non hanno bisogno di essere (troppo) spiegati. Benita, che è un pianeta tutto suo, fatto di parametri che sfuggono alla catalogazione umana, è in prova.

A Londra eravamo in dodici. Io, la morosa, Benita e altri nove amicicici, sei ommini e tre fanciulle. Tutta gente del mio bar, escluse due che sono morose. Su una niente da segnalare. L'altra è una stracciacazzi che sembra creata in laboratorio dal Dottor Josef Mengele per rompere i coglioni. Su tutto. Dove andavamo la mattina, il pomeriggio, la sera. Il sole, la pioggia, il mez e mez. Il caldo, il freddo, il tiepido. Il ristorante, il pub, il take-away. La musica troppo alta, troppo bassa, troppo media. La odiavano tutti. I primi giorni ho cercato di mediare per stemperare una situazione che, con tutte le virgolette dell'universo, iniziava ad essere carica di tensione. Finché è riuscita a dirmi "A te va bene sempre tutto? Mah". E lì ho glissato, pur facendo un passo indietro del tipo "Amica, siccome a me va bene sempre tutto, adesso le situazioni che si creano te le smazzi da sola". Venerdì, a proposito di paletti al wolframio, c'era il motivo per cui siamo, o quantomeno sono, andato a Londra: le Final Four di Eurolega (semifinali e finale del torneo continentale di basket, per i meno avvezzi). A me piace andare a palazzo almeno dalle 15-16 (anche se la partita inizia alle 18) per gustarmi il clima, vedere le tifoserie, salutare gente che conosco e che non conosco, ecc. E tutti ovviamente erano concordi, fanciulle incluse, visto che il basket da noi è una religione. Lei no, "che tanto la partita inizia alle 18". Se con gli ommini mi riesce facile litigare, con le donne è raro. Tantopiù con quelle che non conosco. Però era in mod "emmobastaveramenteperò" (oh, giuro, una settimana che veniva voglia di chiederle se aveva fatto una scommessa oppure a che punto era nel Master in "Sfrangiare la minchia"). Non entro nei dettagli della pacata invettiva: fate conto una Catilinaria ma interpretata da Mario "Er Principe" Brega. Sappiate solo che la mia olimpica reazione ha fatto in modo che mi abbia piantato il muso (tipo i cinni, ma quelli scemi però, col beccuccio) per il resto del viaggio. Ormai sono dieci giorni che non chiudo occhio dall'intimo dolore che mi ha provocato.

Io so, ma non ho le prove, che gli altri hanno solo abbozzato ma interiormente mi applaudivano. Moroso compreso.

P.S.
Intendiamoci: mi sono divertito come un matto, eh. E comunque, ehm...Benita trovò moroso! Si chiama (di secondo nome) Carlo! Colonna sonora del viaggio, cantatale in ogni dove, anche sul cellulare alle 4 del mattino, è stata, ovviamente

lunedì 13 maggio 2013

Festa della Mamma, il giorno dopo



Ormai sono passate due settimane dall'ultimo post. Potrei parlarvi di molte cose, dei dieci giorni a Londra, del fatto che una determinata persona l'avrei sciolta nell'acido, ma ci sarà tempo. O forse no. Oggi sarei dovuto venire a casa, stare una mattina e poi passare i prossimi giorni a montare il soppalco-di-mierda, di cui parlavo nel precedente post. Siccome ci vanno dentro almeno 40 ore di lavoro in due, deve procedere tutto come un orologio. Ieri mattina telefono a quello che mi doveva portare tutti i materiali. Ci confermiamo numero, orari and so on. Poi telefono al mio ex schiavo rumeno che s'era preso 4 gg di ferie. Oggi arrivo all'aeroporto. Carramba che sorpresa. Abbracci, baci, lacrime. Cinque mesi son tanti, eh!

E mentre mi abbracciava mi dice all'orecchio: "Fily, t'ho fatto il più bel regalo che potessi immaginare"
"Otto pasti di fila di mozzarella in carrozza?"
"Ho chiamato la Paola e le ho fatto capire di non rompere le scatole".

E in quell'istante in cui niente era più come prima nel pavimento dell'aeroporto di Malpensa si formarono due crateri rotondi.

"Mammina, non farmi tirare una bestemmina: non potevi dirmelo ierino, porchina la puttanina luridina e impestatina?"
"Ma che sorpresa sarebbe stata?"
Eh, che sopresa sarebbe stata...

Per fortuna i due hanno capito il momento. Ignoro quando gli monterò il soppalco-di-mierda. Finirà che andrà bene per i nipoti.

Poi abbiamo passato la giornata come non succedeva da anni, concedendoci anche il lusso di stravaccarci sul divano a guardare "Un giorno in Pretura", processo di Avetrana, ridendo (ehm, sì, ridendo), mentre lei confezionava perle tipo: "Certo che se Ivano Russo era considerato 'bono', persino tu ad Avetrana avresti potuto fare il superfigo del paese". E' il suo modo per dirmi che è felice di riavermi qui.

Ah, dimenticavo: in un impeto d'amore proprio folle mi ha pure chiesto: "E la Giorgia come si trova?" Domani la portiamo a fare le analisi del sangue, perché è evidente che si è molto drogata in questi mesi. Se poi risultano negative la ricoveriamo in psichiatria.

Insomma sono un po' felice, si capisce?

P.S.
Comunque Londra bella, eh, bella. Se avesse i Navigli e la Cascina Cuccagna sarebbe una piccola Milano.