giovedì 22 novembre 2012

MILF piccanti

Il mio tragitto dalla campagna verso the big siti si compone di scooter+treno+metro e al ritorno metro+treno+scooter. Ecco, io prima di andare a lavorare a Milano, anzi, prima di pigliare i mezzi pubblici per andare a lavoro, ero un liberalconservatore e nel mio Pantheon c'erano Alcide Degasperi e Indro Montanelli, con slanci thatcheriani. Da quando lavoro a Milano sto indirizzando le mie mire verso l'anarcoinsurrezionalismo, nel mio Pantheon c'ho messo Ulrike Meinhof e Toni Negri, con slanci polpottisti. Io mi sono rotto molto il cazzo di ritardi e della gente che non si lava. Voglio dire, sono uno che si adatta, è una delle mie (pochissime) qualità. Tanto per farvi capire la mia concezione di divertimento e di adattamento: da quando vado in vacanza da solo, e ormai sono dieci anni, ho fatto UNA vacanza in un villaggio, il resto o alberghetti dove al piano di sotto si praticavano fiorenti industrie del sesso o campeggi dove dovevi tirare i fili fuori dalla tenda per i cinghiali o anche nei furgoni. Il massimo di questa way of life è stato quando, squattrinati studenti medi superiori, andavamo nei weekend a Praga e dormivamo sulle panchine per risparmiare. E lo rifarei domani.

PERO'

In un viaggio di 43 minuti ufficiali NON esiste che me ne appioppino venti di ritardo O al mattino O alla sera. 
In un viaggio che porta al lavoro e riporta a casa gente che prevalentemente lavora in ufficio NON esiste che sembri di essere in una discarica di Karachi. 
Fine dello sfogo. Tanto so già che tra un paio d'ore ritornerò a bestemmiare. Tra l'altro, da acuto osservatore, ho notato che il ritardo del treno, è anche un ottimo modo per attaccar bottone, solo che io non mi ricordo più a cosa serve. "It's easy to buttonhole with somebody when train delays happen, if you know how to do it".

Detto questo: sono concupito da una MILF. Intendiamoci: molto più verosimilmente mi vorrà perculeggiare per qualche giorno, ma tanto ha capito o capirà di aver davanti un muro invalicabile. Invalicabile soprattutto perché, non m'avesse caricato la molla l'IngegnerA, manco ci sarei arrivato, anche perché a me le MILF non piacciono, escluse poche, individuabili ed inarrivabili appartenenti alla categoria. Il tutto è nato perché avantieri pomeriggio, facendo sfoggio delle mie peculiarità da ragazzo col calesse, nelle urla inconsulte dell'ufficio (è sempre quell'open space merdo. L'odio al posto di limitarlo entro quattro mura hanno preferito moltiplicarlo attraverso mille vetri), composte interamente da donne, a parte il sottoscritto, Jack e Goldrake ho preso una cimice con le mani e l'ho gettata fuori dalla finestra. Sono stato visto come un supereroe, perché, incredibilmente, "oh, non gli puzzano neanche le mani". Musica di Quark. "Colleghe, le cimici puzzano quando vengono schiacciate, non quando vengono prese in mano". Non erano più college, erano groupie! In un impeto di popolarità avrei voluto replicare Ferdinando Aiuti leccandomi le dita, ma poi ho desistito. Infatti, visto che soffro l'eccesso di popolarità, ho cercato di ritornare nell'anonimato con una brillante battuta: "Certo che con 'sto freddo, porella, ad averla buttata fuori dalla finestra è come averla buttata nel cimicero". Ieri mattina, poi, sono dovuto andare a fare un lavoro sul suo (della MILF) portatile e alla fine mi fa: "Filippo, già che ci sei, mettimi dentro la batteria che questo pomeriggio debbo andare a Piacenza" e io con, una sola mano, senza palmo ma solo coll'uso sapiente delle dita derivato da anni e anni a far frullare le chips del THE, l'ho messa con clamorosa eleganza. Lei se n'è uscita con un sorriso malizioso e un bel "Certo che tra ieri con la cimice e adesso con la batteria, ci sai fare". A cui io, uomo, indi banale, piatto, senza picchi di genio, ho replicato con un sorriso alla Mimmo di "Un sacco bello". Ieri pomeriggio, l'IngegnerA, che avevo visto la scena, mi carica la molla: "Continua a fare la scema su di te anche quando parla con noi". Bene. Per me può proseguire.

Domani sera esco con Goldrake. Porto un'amica. "Piccantina?" m'ha chiesto. L'amica è stata scelta dopo attenta selezione ed è Benita. Ecco, chi la conosce può iniziare a ridere. Vedrai Goldrake, che piccantezza...

6 commenti:

  1. Che tenerezzaaaaaaaaaaaaaaaaaa
    Il SOTTILISSIMO gioco di parole sul mettere la batteria....scusa ma sto ridendo con la mano davanti alla bocca che sono ancora al lavoro.

    mentre leggevo mi stavo vergognando per lei non so neanche perchè.
    Comunque io A Benita non la conosco..solo che non ho capito la battuta del tuo collega, lui ormai non è accoppiato??cazzo vuole?(ah. ah. ah. "cazzo vuole". immagina me che faccio la faccia che ammicca e pollice indice che si muovono tipo -hai colto il collegamento?- )

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  2. Ahahahahahahahahahahahahahahahah! Epperò io non posso ridere come al cinema, immaginandoti mentre fai la faccia ammiccante. Ci vuole rispetto anche per gli uffici di mummie.

    No dai, non credo, non penso, non spero che stesse facendo un gioco di parole.

    Per Benita ci vorrebbe un blog a parte, anzi un'enciclopedia, viste le perle che ha infilato in questi anni. Non saprei veramente da dove iniziare. Forse da "No, basta, deciso, ormai abbiamo già prenotato, andiamo a Mykonos, basta far storie. Dadum es tractus!" - "Alea iacta est!" - "Non farti pure il figo, che io ho fatto ragioneria!"?

    Folklore, presumo, per farmi vedere che lui sì che è un vero chiavatore, che non si ferma davanti ad un semplice fidanzamento. Anzi, inizio a sospettare che forse non sia mai andato neanche a magli perforanti. Comunque molle carichissime per stasera. "La carne che mangerai stasera non la scorderai più". Alé! Già so che riderò molto e che nel viaggio di ritorno la Benny (Maria Benedetta all'anagrafe! Alé al quadrato) mi intimerà di licenziarmi.

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  3. tu forse non hai capito che lunedì dovrai confessare tutto.

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  4. Molle carichissime. Vorrei che fossero già le 22.30.

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  5. mi fa piacere tu sia vivo.
    temevo per la tua vita.

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  6. va beh oh mo che è? ci dobbiamo preoccupare???

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