Venerdì, 01 aprile 2011 - A me non mi frega mica, sa!

Le Iene sono un gran bel programma ma, dopo quei servizi sugli artigiani disonesti, il lavoro è diventato ancora più duro. La settimana scorsa mi chiama la solita signora (solita come tipo di persona, non è sempre la stessa) con la solita richiesta di riparazione alla vaschetta del wc che perde (la vaschetta del wc che perde e le relative richiedenti sono un pò come le pile dell'orologiaio frustrato, che colgo l'occasione per salutare).

Non appena varco la soglia di casa, inizia a guardarmi sospettosa, in generale di queste situazioni me ne sono sempre altamente fregato, da quando faccio questo mestiere ancora di più. Andare a lavorare nelle case è un pò come fare l'arbitro: se devi darti dello scemo o rimproverarti qualche errore lo devi fare al chiuso del tuo spogliatoio (o del tuo furgone), davanti agli altri non devi mostrare la minima incertezza.

Apro il coperchio, provo a girare la vite di regolazione, che mantiene stabile il livello dell'acqua, ma niente da fare, non è la vite, bisogna cambiare la guarnizione di chiusura. Quattro euro di guarnizione, non quaranta, non quattrocento, quattromila, QUATTRO euro. Sono tanti per una guarnizione? Mah, non direi, considerando che il ricarico è del 15% rispetto al prezzo di listino.

SCOPPIA LA TRAGEDIA!

"Lei mi sta fregando!"
"?"
"Sì, non faccia quella faccia! Mi sta fregando!"
"Signora, sono in casa sua da un minuto, è stata qui tutto il tempo" (mi era talmente vicina che mancava poco che scoppiasse il bacio appassionato)
"Proprio per questo, l'ho vista che armeggiava con la chiave e il cacciavite, a me non mi frega mica, sa!"

Mi vedo già sulle cronache locali, alla pagina cronaca nera, non ho ancora deciso se come autore o come vittima

"Siccome la volevo fregare, ho cercato di vedere se era la vite di regolazione" (pensiero: "A saperlo adesso ti avrei fatto pagare 1 euro per ogni girata")

E' perplessa ma capisce di essere all'angolo

"Comunque vada avanti, non stavo mettendo in dubbio la sua onestà!"

Sono indeciso se ridere, piangere o darmi fuoco. Prendo il cacciavite, l'idea iniziale è quella di ficcarmelo nell'addome, poi lo uso per rimuovere la copiglia (la copiglia è un pezzettino di ferro che serve a rafforzare il collegamento dell'asta di supporto del galleggiante).

"Vabbè, ma allora ma mi sta prendendo in giro? Mi dice che deve cambiare la guarnizione e mi sta smontando il bagno!"

Sulla vaschetta compare Buddha: Filippo, stai tranquillo, pensa alla fame nel mondo, al disastro nucleare giapponese, al dramma dei profughi nordafricani. Pensa che esistono persone più sfortunate di te e pensa che una ce l'hai proprio di fianco.

"Signora, ma, giusto per capire, lei come avrebbe intenzione di montarla la guarnizione? Non è che io prendo il braccio del galleggiante, prendo la guarnizione, dico una parola magica e finisce l'intervento"

Incredibilmente sorride e mi lascia finire in pace l'intervento. Mi preparo al capitolo fattura col terrore negli occhi, vedo già tutti gli appuntamenti della mattina rinviati, ricorsi in Tribunale, Napolitano che mi cita nel discorso di fine anno. Temerariamente, stendo la fattura: 28 euro. Il solito diritto di chiamata, la guarnizione e la manodopera che, per lavori di piccola entità, abbiamo stabilito pari al costo del pezzo da sostituire.

Me ne dà 30, non fa una piega, sto per tirare fuori i 2 di resto, mi ferma: "Li tenga pure, si compri un gelato". Vabbè, avrei anche 25 anni, ma va bene uguale, è già tanto che non mi abbia detto di comprare le figurine.

Sto per varcare l'uscio, contento come un bimbo la notte di Natale

"Adesso io dovrei rifare il bagno del piano di sopra, tra un mese o le telefono o passo in esposizione, così ci mettiamo d'accordo"

(S)fortunatamente il muro davanti alla sua casa è quello di un asilo e mi pareva brutto troncare tante giovani vite, schiantandomici addosso col furgone