sabato 21 gennaio 2012

Venerdì, 22 aprile 2011 L'imbecillità mi perseguita - Un panino

Siccome ieri non avevo trovato clienti imbecilli, c'ha pensato una nota catena di fast food, nella pausa pranzo, a fornirmene una. Condizioni preliminari: ore 13, zona densa di case, cantieri, uffici, primo giorno di vacanza nelle scuole ma non nelle aziende, ergo teenagers a zonzo. Praticamente un numero di persone al chilometro quadrato da Principato di Monaco, gente che entrava in drifting nel locale, bambini piegati in quattro e messi nella borsa delle mamme, avanzamento della coda che si rifaceva alla legge della selezione naturale. Arrivare al bancone non era un diritto ma un atto di violenza. Poi, non vorrei insegnare a lavorare ad una multinazionale americana in cui lavorano cinesi però, santa pace, se hai dieci casse, non puoi tenerne aperte cinque in un quartiere simile in un giorno simile.

Dopo venti minuti di coda col pensiero "Fast Food 'sto cazzo", arrivo alla cassa. Arrivo, oddio, diciamo che mi appresto ad arrivarci. Davanti a me infatti c'è lei, anzi Lei. La donna del sogno. Capelli biondo cenere, piastrati ma non completemente, e che quindi danno quel caratteristico effetto "stelle filanti", occhialetti che sono un (fritto) misto tra quelli di una professoressa da film porno e una maschera da sub, appesantita da anni e anni di chiacchiere a vuoto, fare da donna in carriera, una di quelle che ha inventato il lavoro, svampita come una tedesca nella Riviera romagnola degli Anni Sessanta.

"Buongiorno, cosa prende?"
"Mah, un panino"

Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono.

Dietro a me c'era un essere (forse, non ci si poteva girare, un movimento sbagliato e perdevi dieci posizioni) umano che, a giudicare dall'abbigliamento, faceva o l'imbianchino o il muratore. Probabilmente non cristiano, sicuramente non devoto alla Madonna.

Vi risparmio l'esordio

"E' in coda da mezzora, come fa ad arrivare alla cassa e dire "un panino"?"
"Ehi, lei, come si permette?"
(nel frattempo la coda aveva ormai assunto proporzioni che sfuggono ad ogni unità di misura comunemente conosciuta)
Voce da dietro, immediatamente fatta propria dalla totalità di avventori e commessi: "Si muova, rincoglionita!"

Finge indifferenza

"Mah, non saprei, lei cosa mi consiglia?"

La commessa snocciola tutto il menù, a lei non va bene NIENTE: uno c'ha troppa carne, l'altro ne ha poca, l'insalata la schifa, il pesce è troppo fritto e s'accompagna male con le patatine.

La coda ormai si misurava in anni-luce e iniziava a notarsi l'inconsueta presenza di uomini in tuta bianca e casco. Erano astronauti della NASA, che rilevavano la tenuta umana a condizioni estreme di stress psicofisico.

"Allora niente, non c'è niente che mi piace, mi dia solo le patatine. Anzi no, tanto le trovo anche dove andrò a mangiare"

Ho evitato di girarmi per vedere se fosse riuscita a guadagnare incolume l'uscita, anche se temo che sarà, giustamente, la pietanza principale del prossimo "panino".

L'imbecillità mi perseguita.

1 commento:

  1. #1 22 Aprile 2011 - 21:46

    il mondo purtroppo è pieno di rincoglioplettici, e capita sempre agli stessi di beccarseli.

    direi per fortuna, così posso leggere i tuoi scritti e sghignazzare. poi dopo penso che sono pure io uno di quegli stronzi che se ne becca 1 ogni 3 individui e mi vien da porconare, pure se mò il papa sta lavando i piedi a san crispino.
    _Smith_

    #2 23 Aprile 2011 - 13:42

    Da ucciderla, e il tipo che ha iniziato la rivolta è il mio nuovo idolo.

    Alcool

    #3 24 Aprile 2011 - 18:03

    Assomiglia tantissimo a una scena di SpongeBob con Squiddy. :D
    Fire, non sei il solo. ;)

    Dave

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