lunedì 23 gennaio 2012

Lunedì, 06 giugno 2011 - Che bella giornata

Non c'è molto da premettere, bisogna leggere.

In sequenza

Inizio giornata di lavoro ore 6.00

6.05

Mentre stiamo caricando un furgone, un mio collega gioca allegramento a saltare giù dal cassone del pick-up tirando finti calci volanti ad un altro che mi sta di fianco, finchè, di calcio in calcio, non appoggia male la caviglia e con un croc che s'è sentito distintamente fino alla provinciale e un urlo che s'è sentito distintamente fino ad Helsinki, conclude la sua giornata e, se andrà bene, la sua mesata. Avete presente quando le mamme dicono ai figli che stanno facendo qualcosa di pericoloso: ti conviene non farti male, perchè se te lo fai, te ne faccio ancora di più? Ecco io non l'ho detto prima ma l'ho pensato dopo.
Mi giro verso lo sparring partner e gli intimo di portarlo al Pronto Soccorso. In stereofonia mi chiedono cosa devono dire ai medici sulla causa dell'incidente. LA VERITA', PORCA PUTTANA, LA VERITA'. Poi che venga qui l'Ispettorato del Lavoro se non ci crede, che gli faccio misurare il QI dei due imbecilli che giocano a fare i wrestler alle 6.05 del mattino, mandandomi a puttane un cantiere intero.

8

Collaudo dell'impianto idrico di un cantiere. 8.05, l'ingegnere non arriva. 8.10, l'ingegnere non arriva. 8.15, l'ingegnere non arriva. MA DOVE CAZZO E'? 8.20, l'ingegnere non arriva. Gli telefono: Ingegnere, non avevamo appuntamento alle 8? - Eh, mi scusi. - La scuso, ma alle 10 avrei un intervento!
Dopo 10 minuti arriva. Sembrava appena uscito da un film di Romero: colorito che al confronto Nicole Kidman è nata all'equatore, andatura caracollante, occhi che la luce per entrarci dentro doveva fare a gomitate. Faccio per avviarmi al generale nel parco che circonda le case, quando lui mi ferma e mi dice che partiamo dalle case. Mentre cerco le chiavi, inizia a tremare. Apro la porta della prima casa, parte diretto verso il bagno senza degnarmi di uno sguardo, mi dice di non entrare che deve controllare una cosa da solo (un segreto...). Dopo cinque minuti esce e mi dice che lì va tutto bene e che torniamo dopo. Alle 9.50, ben un'ora e venti dopo, entriamo nella prima casa. Una puzza di...boh, che si sentiva dal soggiorno. Mi giro verso di lui. Il colorito bianco è mutato in verde: Ieri ho avuto un addio al celibato - Bene, io esco - Lei faccia ciò che vuole che tanto la responsabilità è sua.

10.15

Intervento di routine, la signora tira sul prezzo. Io vorrei tirarle un cartone da tanto che sono già stressato.

10.45

Sto per tornare in magazzino: ho un box doccia da portare in esposizione (Lamine è in ferie) quando mi telefonano dal convento. Col convento non si scherza per due motivi: 1- C'è il mio confessore e quindi se sgarro, "c'è che c'è un treno che va all 'inferno città". 2 - Sono volontario in un'associazione che aiuta i migranti e quando, specie d'inverno, non abbiamo abbastanza posti letto, al convento ci danno un mano. Le urgenze del convento non sono urgenze, ma U-R-G-E-N-Z-E. Se un giorno fossi alla Casa Bianca a rifare l'impianto e il convento mi dovesse telefonare, saluterei Obama con l'altra mano e mi fionderei sul primo aereo disponibile. In mancanza d'aereo, andrebbe bene anche una zattera, che è sempre meglio delle braccia.

11.30

Finita la riparazione della lavastoviglie. Una lavastoviglie che ha visto la prima guerra.
D'indipendenza. Che poi, dice lui, i frati non fanno niente tutto il giorno, non possono lavare i piatti con le manine?

11.35

Prendo il furgone. Il convento, come tutti i conventi che si rispettino, è su una collinetta. La strada è stretta e quindi a senso unico alternato. In fondo alla discesa vedo l'emblema dell'intralcio al traffico: una Panda guidata da un'ottantenne. Mi fermo, perchè so già come va a finire. La macchina avanza alla pazzesca velocità di 1 metro alla settimana. Prendo tempo per accendermi una paglia. Quando rialzo la testa, la macchina s'era fermata. Si apre la portiera alla velocità di 1 metro al mese, scende una vecchia dalla clamorosa età di 100 anni. Sono passati ormai due minuti. Incredibile, ma ho la coda dietro. Avere una coda all'uscita di un convento alle 11.35 di una mattina di giugno è classificabile come materiale da Guinness?. Non basta: vedo il sedile abbassarsi e, alla velocità di un metro all'anno, uscire un'altra donna che probabilmente i cent'anni li sfondava. Qualcuno dietro inizia a suonare, mi sporgo allargando le braccia e spiegandogli la situazione a gesti. Capirà...
All'improvviso la vecchia guidatrice inizia a gesticolare freneticamente nei miei confronti. Pigia l'acceleratore, la Panda praticamente impenna, si fa la salita a 100 km al secondo, mi passa di fianco, tra il mio sportello e il suo ci passava (forse) un foglio e mi gesticola ancora come a dire: 'sti giovanotti impediti!

12

Arrivo in esposizione. La segretaria è in uno di quei giorni, di cui ho parlato qualche post fa. Mi aspetta sulla porta e mi dice: "Ha chiamato l'assicurazione e mi ha detto che quest'anno aumenterà di X" - "Dì a quegli invertebrati che noi ci autoassicuriamo" (un bacino, inteso come osso, a chi indovina la citazione). Il mio stress e il suo si incontrano e scoppiamo entrambi in una risata interminabile.

12-14

Incredibile periodo di pace che passo tagliando l'erba del giardino dell'esposizione.

14.15

Intervento di routine. Premetto che io adoro i bimbi, ne farei uno domani (anche perchè dicono che la semina è un bel momento, dicono eh) e spero di farne un migliaio appena le condizioni me lo permetterano. Però perchè, caro bimbo, studi così distrattamente scienze (esiste ancora o l'hanno chiamata in qualche modo figo)? Pensavo che l'esclamazione OUCH! esistesse solo nei fumetti. Lo pensavo. Lo pensavo fino a che uno dei tre marmocchi che girava per quella casa non mi è saltato con la testa sui maroni per annunciarmi che la scuola termina sabato 11, terminando contestualmente anche la mia attività riproduttiva.

15

Mi telefono mia mamma. In 'ste settimane ci ho litigato più o meno pesantemente, però la mamma è sempre la mamma e per cui sono felice di sentirla: Ciao Fily, hai presente il figlio della Maria XXX? - La tua amica? - Sì - Dimmi - Praticamente va male in latino e gli daranno sicuramente il debito - Interessante (ma che minchia me ne frega, non so manco che faccia c'ha e poi...c'era bisogno di telefonarmi?) - Le ho detto che potevi aiutarlo tu - In latino? - Sì - Mamma, ma (pensiero: ti droghi?) tu hai presente che scuole ho fatto? - Massì, ma il latino l'avevi fatto alle medie. Flashback: la prima immagine è un cuore che sanguina. E' vero, avevo fatto un corso pomeridiano di latino alle medie. Perchè ero cotto duro della morettina dell'altra classe, avrei fatto anche un corso di cucina o di burlesque pur di stare due ore con lei. Il filmino mentale si chiude con il cuore che sanguina ancora.

19.30

Dopo un intervento sto rientrando in esposizione per mollare il furgone. Tipico traffico da rientro. Una donna è ferma allo stop per immettersi sulla provinciale. Probabilmente è lì dalle 18 (è uno di quegli attraversamenti che si decideranno a sistemare dopo che ci scapperà il morto), rallento per farla passare, le faccio gli abbaglianti per farle capire la mia intenzione, l'altra corsia è libera. La signora non è che si limita a non attraversare, ma una volta che le sfreccio davanti, mi alza pure un bel medio. Chissà cosa pensava che stessi facendo con gli abbaglianti, ringraziare che non abbia chiamato la Questura.

Arrivato a casa sono rimasto molto deluso di non aver trovato da nessuna parte il cencio di Scherzi a Parte. Manco il celebre "quarto d'ora di celebrità" m'ha fruttato questa giornata. Vergogna.

1 commento:

  1. #1 07 Giugno 2011 - 11:59

    Wow, che giornatina rilasssanteeeeee
    utente anonimo

    #2 07 Giugno 2011 - 18:03

    muoio ogni volta che ti leggo, grande fair!
    utente anonimo

    #3 22 Giugno 2011 - 19:41

    una soddisfazione però ce l'hai: m'hai fatto morire dal ridere!

    (meno male che poi son resuscitato)
    _Smith_

    #4 17 Luglio 2011 - 14:15

    questa dovrebbero metterla nei libri di storia come appendice della seconda guerra mondiale
    b.scott

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