giovedì 3 gennaio 2013

Cheb Abdi

Ultimamente lavoro in sala controllo, nota come "La Trincea", perché proprio come le trincee militari è una noia assurda, con la tensione però sempre altissima, perché se succede qualcosa deve essere risolto nel minor tempo possibile, perché altrimenti partono dei 100k USD/h.
Mio vice è un indigeno, stecca della Megaditta alle autorità del posto. Ovviamente, stante l'alto criterio meritocratico, la Megaditta imbarca rusco e brusco, poi se valgono li assegna ad un ruolo di responsabilità, altrimenti li nomina vice di qualcun'altro. Avete già capito.

C'è di buono che non fa danni. Non fa niente.

Arriva mediamente con dieci minuti di ritardo e quando mangia le tipiche pietanze mai troppo speziate del posto soffia dal naso. Ho provato a spiegargli che non è cosa, si è scusato, il giorno dopo ha ripetuto come se niente fosse. Qui finiscono le note positive.

Si è presentato come campione di Moraingy, insegnatogli dal suo precettore malgascio. Io pensavo fosse un gioco da tavolo, che qui vanno molto, per dimostrarmi la sua intelligenza. Invece ho scoperto essere un arte marziale particolarmente violenta. Cosa cazzo me ne potesse fregare non è dato di sapersi. In ogni caso presumo sia l'unica cosa che gli ha insegnato.

Parla un inglese personalissimo e quando non capisco (mica per la costruzione della frase, perché proprio inventa o storpia le parole) mi dice che noi dovremmo parlare arabo, perché lui quando ha fatto Venezia-Firenze-Roma-Napoli parlava in italiano.

Inutile dirvi che chiava come un riccio solo delle grandiZZime gnappe, soprattutto straniere. Sì, Abdi, ho capito di che straniere parli, quelle di cui ho ormai tappezzato casa mia con gli opuscoli samizdat che fanno tanto ridere me e la morosa. Comunque questa è nella norma di tutti gli ommini dell'universo, tranne il sottoscritto che ammette di aver chiavato assai poco prima di aver intimamente accettato che ne vale sempre e comunque la pena e che la selezione la lasciamo agli altri, quelli che a furia di selezionare, finiscono a farsi sventolare.

Non abbiamo ancora l'auto, anche se la compreremo, perché è troppo limitante spostarsi in taxi nel tempo libero notturno, mentre per spostarmi da casa alla Megaditta passa un fantozziano pulmino aziendale (anzi, peggio, visto che Fantozzi andava con la corriera) che spara musica araba. Qui va fortissimo il rai algerino, in cui cantanti hanno il vezzo di aggiungere Cheb, ossia Giovane, davanti al nome: Cheb Khaled, Cheb Hasni, Cheb Mami. Io ovviamente penso a Supegiovane di Elio e rido, loro non capiscono e abbozzano, pensando a quell'occidentale così strano. Ha comprato l'Hummer H1, molto in voga tra i giovini ricchi del Sultanato, con un serbatoio che, non vorrei dire vaccate, è intorno ai 200 litri. Se vi state chiedendo, data la leggerezza del mezzo e la cilindrata del veicolo, quanto costa fargli il pieno: meno di 50 euro. Da noi neanche se le macchine andassero ad acqua.
Dopo avermi stressato per una settimana, mi ha accompagnato a casa per farmi vedere il mezzo e la sua abilità alla guida. Mai più. Io non so se sia rimasto deluso dal fatto che non mostrassi meraviglia per l'auto (non me ne frega nulla. Anzi, se penso a tutte le canne che si sarebbe potuto fare con quei 200k USD che ha speso mi viene la depressione), sta di fatto che, amore mio, qui le leggi sulla circolazione sono severissime (galera uso ridere) e tu non puoi viaggiare al ritmo di 2-3 infrazioni al km, per fare colpo sul tuo collega occidentale. A momenti mi resta in mano la maniglia di sicurezza.

Oltre ad essere campione di Moraingy è campione mondiale in qualsiasi disciplina: scacchi, domino, dadi, ma soprattutto di dama. Io a scacchi e domino non so giocare o comunque sono ad un livello troppo basso per competere, a dadi è meglio che non ci giochi visto che ho gettato via abbastanza quattrini da giovine. Quindi, durante i duri giorni di lavoro (passano anche delle otto ore a guardar per aria), una volta ebbi la felice idea di sfidarlo a dama. La nostra dama italiana, l'unica che conosco. Legnato. L'ha preso come un affronto tale che, giuro, pensavo che mi volesse corcare. Allora mi ha detto che la dama italiana non è la vera dama, è quella turca la vera dama. Cambiano parecchie regole e per cui, non avendo la forma mentis, ho preso una tostata via l'altra. Lui era molto felice. Io anche, mi vedevo già in mano il foglio di via.

2 commenti:

  1. scemo ma visto che nn vuoi farti fb, almeno il cell, la mail, msn nn potrebbero funzionarti? sul cell mi ha risp tuo padre (l'imbarazzo), la mail dispersa, msn non ci sei mai. mi sposo il 21 sett confermato. tutto il resto lo leggi nella mail se mi hai dato l'indirizzo giusto, altrimenti ridammelo o dammene un altro. bacione, svet

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  2. Alle 10.35 della domenica mattina le brave ragazze fanno l'ammmore col proprio moroso, non assaltano le guallere degli amici con post inaciditi. Ad ogni modo: punto primo, pagherei uno stipendio per avere la registrazione della tua conversazione con mio babbo. Punto secondo, non arrivò nessuna mail. Punto terzo, domani sera dovrei esserci su MSN. Comunque ti confermo anch'io la mia epifania settembrina in quel del 20 settembre. T'è andata proprio di lusso altrimenti, senza la mia meravigliosa presenza, sarebbe stato un matrimonio*. Però non so se la Zorza mi farà venire (in senso motorio), perché giustamente teme che possa far innamorare le altre fanciulle a meno di una settimana dal (mio) matrimonio e ciò non sarebbe bello. In effetti come darLe torto, visto che ho già in mente di sfoderare un completo camicia bianca-pantaloni grigi-blazer blu che anche qualche uomo potrebbe trovare irresistibile. Comunque il 20 arrivo alle 19.10, giusto in tempo per darti giù la sera prima delle nozze. Non fare leggere questo messaggio a Jean Claude, che non vorrei trovarmi con le ossa moltiplicate. Bacione cariZZima, mi manchi tanto tanto.

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