domenica 7 aprile 2013

Should I laugh or cry

Premessa n.1

La Zorza ha una passione per Johnny Depp che al confronto la mia per Emma Watson è solo una piccola simpatia. Ella, primatista mondiale di riservatezza, pudicizia, discrezione, al sol nominarlo si sdilinquisce come una belieber davanti a Bieber. Per farvi capire, qualche anno fa, corroborata da un po' di alcol e da una cannetta, arrivò a pennellare un "Se me lo trovassi di fronte? Lo ucciderei e lo mangerei, così una piccola parte di lui rimarrebbe per sempre in me". Voi pensate che stesse scherzando? Ecco, vi lascio col dubbio, io la mia certezza ce l'ho.

Premessa n.2

Io ho un'autonomia di 12 ore, lei di 36. In realtà la sua è molto minore, però le piace dire così giusto per accorciare di un altro centimetro il guinzaglio, che così passa dai tre ai due centimetri. Anche perché in realtà se a me date una maratona di college basket posso sopravvivere per almeno una settimana, senza iniziare a vedere San Pietro sulla traversa.

Mercoledì sera sono tornato a Muscat dopo due settimane a Khasab. Abbiamo chiuso la porta di casa alle 21 e l'abbiamo riaperta alle 17.30 di venerdì, assommando tre chili persi complessivi. Anche la cagnona, sempre un passo avanti, ha capito il momento e, senza dare nell'occhio e senza far pesare la situazione, si preparava da mangiare e si calava con la corda per andare ad espletare. C'avevamo da fare un consuntivo e un preventivo. Eh sì, perché poi son ripartito per Salalah e adesso per fino al 30 starò qui (ma sto spingendo per la creazione di un Soviet che porti avanti la giusta battaglia per farci tornare al 25. Mi sto giocando ogni carta, domani proverò con quella che il 25 in Italia è la Festa della Liberazione).
Insomma, sta di fatto che alle 17 di venerdì, in quei momenti di attesa del distacco che possono durare sette giorni, sette settimane, sette mesi ma li senti sempre e non sono mai belli da vivere (sì, sì, c'è di molto peggio, eccetera eccetera. Purtroppo lo so)...

"Guarda che se ritorno il 30 e ti ricordo che il 2 dobbiamo partire per Londra. Vedi di non avere la brillante idea di preparare le valige l'1, eh!" - L' "Eh" era un misto tra "Mario Bianchi, ma come si chiama questo bambino? Borlotto, per caso? Piccola ragade, non devi piangere, lo dico per il tuo bene. Eh, non lo so mica io...continua a scorreggiare. Regia, non le facciamo più le selezioni?" e il Sergente Hartman davanti a Soldato Joker.

Lei, che cerca di darsi un tono, ma quando le cose le escono senza filtri, ritorna la quindicenne dell' Esquilino, affresca: "Amo', che te credi? Che so' scema?"

Bacio, mi accompagna alla porta. Lei è dentro casa, io (sullo) zerbino.
"Che ce diciamo?" - con lo sguardo che mi faceva sempre quella di mate quando alla fine dell'interrogazione che iniziava con "Prof, se non esco quanto mi da? Due? Forse è meglio così, perché se esco passiamo ai numeri negativi" mi chiedeva che voto mettermi.
"Mea domina, la lascio solo per qualche settimana e comunque, qualsiasi cosa dovesse succedere, sono ad un'ora e mezza d'aereo, tranquilla"
"Vabbé oh, vedi de non ritorna' pirata" (Salalah è per i pirati somali come il miele per le api)
"Sarò il suo Jack Sparrow", chiudo gli occhi e metto le labbra a culo di gallina


SLAM - CLING

Porta chiusa ad una velocità angolare tipo, se lo scrivo giusto mi mangio un bricco, Kaffeetassen (ma cosa volete saperne della vita voi che non siete mai stati sulle tazze di Gardaland dieci minuti dopo aver mangiato...) e catenella di sicurezza in funzione.
"Fuori, via"
E dal terrazzo che dà sul cortile, mentre mi avviavo mogio e mesto alla fermata della corriera per l'aeroporto
"E non bestemmiare mai più"

Poi arrivo a Salalah, accendo Lello il cello e leggo l'SMS: "Valige per Londra pronte. Ci sentiamo il 29 per il briefing preparatorio". E rido. E un po' piango. E poi un po' mi chiedo se me la merito. E poi mi rispondo che forse sì. E poi mi chiedo se non sono "troppo" fortunato. E poi mi rispondo che indubbiamente sì, ma che un po' me la sono cercata, anche mangiando parecchia merda, perché se il gusto me lo sono tenuto per me, non è che per questo sia diventato più dolce, anzi. E poi mi dico che basta un niente, due centimetri nella nostra carne segreta, perché tutto questo finisca. E poi cerco di viverla meglio che posso. E poi mi dico che però certi luoghi comuni sono comuni perché veri. E poi mi dico che potrà finire tutto ma non una cosa. E mi illudo che sia vero. E poi so di non sapere e forse è giusto così. Poi rido. Poi piango. Poi rido ancora. E rido per sempre*.

Ci starebbe bene "Should I laugh or cry" degli Abba ma li ho visti di recente in una foto e mi sono venuti il gomito del tennista, il ginocchio della lavandaia e la lombalgia del camionista tutti in una volta. Va bene che l'alternativa sconfinfera poco ma quant'è brutto invecchiare...

*
Poi però mi chiedo anche se ci voleva il Sultanato per farmi scrivere queste cose, che prima serravo a settupla mandata nella mia anima. Deve essere la mancanza di Benita. Che si chieda di formare un governo per mandarmela qui come ambasciatrice dello "squilibrio stabilizzatore" (mi sento molto Aldo Moro con le "convergenze parallele").

16 commenti:

  1. Ecco. Qualcuno che sa...
    I momenti del distacco. Che quando sai che poi ti saluti, anche se mancano 3 giorni o 3 mesi, già ti vivi l'ansia.
    Io il distacco Siena Parigi me lo vivo bene quando siamo lontani, anche se da questa manciata di mesi ché la storia esiste tengo più alla salute del mio pc e agli aggiornamenti di skype di quanto abbia mai fatto in 29 fottuti anni.
    Ma quando siamo insieme e so che poi si riparte... ecco, preferirei essere pestata a sangue di notte nel punto peggiore del bronx +_+

    Tanta stima. E tenete duro.
    Ché l'amore quando esiste è più forte e stronzo di qualsiasi distanza!

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    1. Ahahahahahah, la storia della cura degli aggeggi tecnologici (infernali marchingegni, per gli amanti di elettronica ed informatica come il sottoscritto) è veriZZima! Ogni volta che schiaccio il pulsante d'accensione, ci sono 30 secondi di apnea. A volte di notte mi sogno che mi cade il PC in acqua, che me lo dimentico nel letto e mi ci sdraio sopra, robe così.

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  2. Sì, ma non puoi dire "tenete duro" ad un baldo giovane come Phil... :-D

    Ricordo il mio dolore per quel Pavia-Trieste...se ti può consolare però firmerei subito per soffrire il triplo se solo potessi riavere un decimo di quello che quella storia mi aveva dato.

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    1. Gabor, fai il bravo!

      La foto dell'altalena, LA foto dell'ammmore ce l'ho stampata in testa, oltre che salvata sul PC.

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  3. In effetti, Gabor, non hai tutti i torti :D

    Fil, ignora icché t'ho scritto nella penultima riga +_+

    Che bel gruppo di disgraziati che siamo. Beata te, Pulce, che fai du cuori e un cupcake :*

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    1. Si, giusto giusto un cupcake: un po' bruciato fuori.. un po' bruttino... ma buono, via!

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    2. In realtà anche la Pulce ogni tanto vive il distacco. Quando John, da bravo agente segreto, va in missione (per conto di Dio - Elwood Blues).

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  4. Wow altro che dolce stilnovo, qua siamo allo Sturm und Drang ;-)

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    1. Basta che sia controilluminista e mi va bene tutto.

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  5. Evviva l'amore piratesco! E i matrimoni trash, ovviamente.

    p.s.
    Mia madre provò l'eBBBrezza delle tazze di Gardaland dopo la colazione.Dopo un "mammasaliamo-mammasaliamo-mammasaliamo" durato 25 minuti.
    Se tiro fuori quella giornata ancora se la ricorda e secondo me la sera sta lì lì con la mano tremante e gli occhi ballerini fuori dalle orbite con la penna in mano nell'atto di eliminarmi da qualsiasi carteggio burocratico recante il mio nome.
    Evviva l'amore materno.

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    1. Ahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahaah. Anche per me c'è una forte correlazione tra casi di diseredazione e tazze di Garlaland. Che poi non è che fossero "belle perché facevano brutto" tipo il Blue Tornado o lo Space Vertigo (reco ancora pezzi di faringe in cima a quella torre). Nono, quelle facevano solo brutto.

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  6. ahahahahahahaahahah! Fantastico, mi auguro che da questo blog trarrai lo spunto per scrivere le tue memorie! Sarò il primo a comprare quel libro!

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    1. post epico! Un libro avrebbe un successo strepitoso

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  7. sì, sei troppo fortunato. g

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