mercoledì 10 aprile 2013

Message in a bottle

Ho sempre avuto un buon rapporto con l'altra metà del cielo. Fin da piccolo, quando andava di moda, almeno nel mio asilo, dire che ci si sarebbe sposati con l'amico del cuore travestito da donna.
In questa riserva di pirati, siamo trenta uomini e tre donne. Le tre donne più odiose che il Cielo abbia mai deciso di mandare sulla Terra. Caratteristica comune è che non sorridono MAI. Io odio l'appiccosità non richiesta ma nel mio mondo ideale se incontro uno con cui divido l'intera giornata lavorativa, ossia dodici ore, e nell'altra metà lo vedo, diciamo così, frequentemente, un sorriso (anche solo solo un sorriso, mica pretendo un rivoluzionario "Ciao", mi basterebbe un sorriso), glielo faccio, no? No. E mica solo con me, con tutti. Non so agli altri, ma a me 'ste cose danno sulle palle molto, ma molto, più di 100 euro in meno sulla busta paga. Sono fatto male, lo so.

Una è ingegnerA Chimica e in realtà non la odio, ma mi serviva perché il numero due lo odio quasi ancor più delle altre, toh, due e poi dovevo parlavi del problema che ho con lei. E' bassissima. Intendiamoci, le legioni (ahahahahah) di morose che ho avuto prima dell'ultima non hanno mai superato il metro e sessantacinque, quindi non è che io abbia problemi con le donne basse. Anzi, mi piacciono molto. Il problema è che è pure tozza. Collo, gambe, braccia, mani, dita. Qualsiasi parte cilindrica del suo corpo è a forma di salsiccia. E a me qualsiasi essere vivente tozzo fa star male, proprio fisicamente. Per dire, nonostante mi sia stato spiegato anche con metodo Gasparri (bacini, carezze e disegni), che i pony non sono cavalli che soffrono perché scientemente tenuti piccoli e tozzi, io ogni volta che ne vedo uno, muoio dentro. Mi sembra che incarnino la sofferenza, che vi devo dire? Sempre per citare episodi che "cosa volete saperne voi della vita se..." quando ero piccolo c'era un parco divertimenti che si chiamava Fantasilandia o qualcosa del genere e tra le altre cose ai bambini veniva fatto fare un giro sul pony, i genitori molto orgogliosi ti facevano le foto ed erano tutti molto felici. Tutti tranne il sottoscritto che, tre-enne, organizzò un Soviet per fare il giro sul cavallo, consentito solo ai bambini dagli otto anni, perché lui del pony aveva il terrore. Inutile dire che già allora era uno sfilaccia maroni di quelli da competizione e il giro sul cavallo venne accordato. E insomma...'sta qui è alta come me seduto, non so se arriva al metro e mezzo e io quando la vedo nei paraggi vorrei tanto saltare sulle pareti. Comunque non la odio, ma dovevo trovare il modo di parlarne.

L'altra è pure lei ingegnerAChimica. Nella capitale abitava nello stabile di fronte al mio e faceva il mio turno, 14-22, quindi prendeva la mia corriera. Ci siamo visti per sei mesi sei giorni su otto, all'inizio provavo anche a scambiarci qualche parola, poi ho capito che non era il caso. Una volta si alzò il mio vicino di posto per scendere e io misi la borsa sul sedile che occupava lui, non vedendo che lei, in piedi fino a quel momento, stava venendo lì per sedersi. Quale miglior momento per conoscersi? No. "Oh, scusa" ridendo. Reazioni? Niente, zero. Una volta m'ha rivolto la parola. Stavamo scendendo dalla corriera e mi spinse, esattamente come quell'altro imbecille: "Sì sì, devo scendere anch'io qua" - "Io voglio andare là" indicandomi col dito un punto del corridoio vuoto, oltre la porta di discesa. Il mistero per cui volesse andare là non è ancora stato svelato. Si fa spedire "Chi" dalla madre ogni settimana e siccome "mostrasi sì piacente a chi la mira" se la tira pure come una fionda. La simpatia in persona, in sostanza.

L'ultima addirittura la conosco da decenni. Mio babbo è intimo con un pezzo grosso della company, che ogni tanto fa un giro sul territorio, manda qualche decina di persone che conosce al colloquio (poi alcuni li prendono e altri no, non ci sono più le raccomandazioni di una volta) e per cui capita di ritrovare persone delle tue zone. Lei è due anni più grande di me. Dopo essersi laureata in Ingegneria Informatica, l'hanno assunta come data engineer. E' una di quelle cattoliche che farebbero diventare ateo pure Francesco. Croce in bella vista e discorsi da gente che la dottrina sociale non l'ha vista neanche in fotografia. Roba che poi uno la ascolta e "si iscrive ai terroristi". Formalista, bigotta, "sepolcro imbiancato", per dirla colle giuste parole.

Anni fa, in un periodo di povertà estrema in cui alla libreria avevo sostituito la biblioteca, andai in quella del mio paesello a cercare qualcosa da leggere. Lei, universitaria, faceva servizio civile. Ai tempi ero intrigatissimo dall'Antica Roma (lo sono tuttora, ma in quegli anni eravamo dalle parti della patologia) e per cui presi un libro da veri feticisti: "La lettura nella Roma Antica", che raccontava cosa scrivevano e leggevano i romani, come erano organizzate le biblioteche e la censura, la distribuzione e i premi letterari, i salotti e le scuole. Se state pensando "Ma non potevi drogarti come i tuoi amici?" la risposta è "Forse è per quello chepoi leggevo certi libri". Mi metto a leggerlo e, siccome mi cattura, ad un certo punto mi viene una voglia da tutto e subito, vado da lei e le dico: "Prova a vedere se questa Salles ha scritto qualche altro libro". E lì tutto finì. Sì, ne aveva scritto un altro, che si chiama "I bassifondi dell'antichità. Prostitute, ladri, schiavi, gladiatori: dietro lo scenario eroico del mondo classico" che lei oltretutto mi lesse, me lo ricordo come se fosse ora, "[...] lo scenario eroTico del mondo classico". La sua faccia assunse 777 colori diversi che spaziavano dal rosso pompeiano al blu tenebra. Io "Sì, dai, ordinamelo" (col servizio di prestito inter-bibliotecario, ndF)

Praticamente per una come lei in quel momento mi ero trasformato in una via di mezzo tra Paolo Malatesta e Hugh Hefner e da allora dire che mi saluta a stento è dire poco. Non oso immaginare cosa abbia raccontato in famiglia sul mio conto (il babbo è Carabiniere, giusto per non farsi mancare niente), perché sua mamma da allora ha diradato le occasioni di incontro colla mia, fortunatamente senza fare alcun riferimento (ci sarebbe mancato giusto quello). Quando mi sono presentato nella company il primo giorno penso abbia avuto un coccolone alla mia sola vista.

Tutto questo per dire che ieri, mentre scrivevo il report col mio computer e loro mi sedevano di fronte a fare, presumo, analoga operazione, con incauto gesto della mano, ho rovesciato tutto il litro e mezzo della bottiglia dell'acqua (in questo momento 28 gradi col 75% di umidità) addosso a vestiti, scarpe e notebook di entrambe. Che, non avendo confidenza, non hanno neanche potuto incazzarsi, ma si sono limitate a fare delle facce irriproducibili. Poi sono andato in bagno e, chiusa la porta, solingo, mi sono battuto triplicemente il cuore con serrato pugno, dopodiché l'ho appoggiato sulle labbra e, baciandolo, ho alzato gli indici al cielo.

Anche questa volta il Bene ha trionfato sul Male.

6 commenti:

  1. Sono ingegneri donne +_+ solo le donne che hanno studiato ingegneria son piaghe peggiori degli uomini che hanno scelto la stessa modalità di spreco per le loro miserrime esistenze.

    Comunque ti capisco, caro Phil! A me capitava di salutare i miei vicini e neanche una minchia di risposta. Poi mi viene l'acidume peggio dello yogurt greco e picchierei tutti! +_+

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    1. Io invece non le picchio, le allago. In altri contesti mi sarei vergognato come un ladro, ma quella bottiglia, in quel momento, profumava di vittoria.

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  2. Solo quando ho letto "si fa spedire "Chi" dalla madre..." ho capito che stavi parlando di colleghe italiane. Ammazza che simpatia tra espatriati...

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    1. In realtà sono le uniche due (la terza, come ho scritto, era funzionale al post) che non sopporto. Col resto dei colleghi ci si intende che è una meraviglia, grazie al cielo.

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  3. aspetta aspetta...
    - una nana-tozza (che secondo me si muove come le pantegane che rimangono ferme e poi corrono velocissime e tu scappi e ti attacchi ai lampadari)
    - una che è bastato dicessi che si fa spedire "Chi" e ciao.
    - una WGesù, terron-crociazza in bella vista E FIGLIA DI CARABINIERE?????

    Chiama Moira Orfei.
    Credo sia giunto il momento, caro Filippo, di mettere su un bel Freak Show.

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  4. Però tu devi anche considerare che sono in ufficio. Di gente molto smart, molto fashion, molto casual (tre termini che, alla macchinetta di qualche giorno fa,ho carpito da quella del Chi. Poi ho preso un caffé alla stricnina), ma pur sempre un ufficio. No, perché per non ridere sul Freak Show è accaduta questa cosa..."colori di Filippo: rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra...sul blu tenebra Filippo andò in coma cardiorespiratorio!"

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